Philadelphia: a poignant film against AIDS and homosexuality
A poignant but very explanatory film about the restricted mentality that people had in 80s and 90s towards homosexuals and AIDS, a disease that resets immune defenses and also makes a simple cold deadly. Not for this the film was born as a complaint against such a cynical and apathetic society to recognize homosexuality a disabling disease and "worthy" to be challenged as a cause of dismissal.
Tom Hanks interprets the very delicate role of a homosexual lawyer with AIDS, identified in a difficult and easily criticizable role but its skill is remarkable in the deeds and expressions, I sincerely remained impressed. It is also due to a loss of over 20 kg for the part of the final of the film, becoming almost anorexic. Philadelphia was the first film with Tom Hanks and I appreciated it right away, an actor that shines in dramatic roles, a little less in the comedies. The film made him earn a well-deserved Oscar as a protagonist actor.
Philadelphia should be projected to the schools why it has so much to teach new generations, despite being a film of almost 30 years ago. It is a dramatic film accompanied by a shining soundtrack, with unique songs like the beautiful Streets of Philadelphia of Bruce Springsteen or Philadelphia of Neil Young , two tracks so delicate and moving, impossible not to pour tears.
The delicacy of the shooting and images is touchable almost with hand, especially in the final sequences of the film. Each image was captured precisely but delicate, the scenes resumed in the medical clinic in which other patients suffering from AIDS are resumed, some really ill and deceased in the months following the publication of the film.
The victory of the cause for racism against the employer in the final of the film, although useless for the protagonist, is a symbol of fighting never to surrender before the walls that the company is caught, although they can be insurmountable, and should not be considered Spread the small steps made because in the long run, thanks our commitment, others will benefit from our actions.
ITA
Un film struggente ma molto esplicativo sulla ristretta mentalità che la gente aveva negli '80 e '90 nei confronti degli omosessuali e dell'AIDS, malattia che azzera le difese immunitarie e rende mortale anche un semplice raffreddore. Non per questo il film nasce come denuncia nei confronti di una società così cinica e apatica da riconoscere l'omosessualità una malattia invalidante e "degna" di essere impugnata come causa di licenziamento.
Tom Hanks interpreta il delicatissimo ruolo di avvocato omosessuale affetto da AIDS, immedesimandosi in un ruolo difficile e facilmente criticabile ma è notevole la sua bravura nelle gesta e nelle espressioni, sono sinceramente rimasto impressionato. E' dovuto dimagrire anche di oltre 20 Kg per la parte del finale del film, diventando quasi anoressico. Philadelphia è stato il primo film con Tom Hanks e l'ho apprezzato subito, un attore che brilla nei ruoli drammatici, un pò meno in quelli comici. Il film gli ha fatto guadagnare un meritatissimo Oscar come attore protagonista.
Philadelphia dovrebbe essere proiettato in tute le scuole perchè ha tanto da insegnare alle nuove generazioni, nonostante sia un film di quasi 30 anni fa. E' un film drammatico accompagnato da una colonna sonora da brividi, con brani unici come la bellissimaStreets of Philadelphia di Bruce Springsteen o Philadelphia di Neil Young, due brani così delicati e commoventi, impossibile non versare lacrime.
La delicatezza delle riprese e delle immagini è toccabile quasi con mano, specialmente nelle sequenze finali del film. Ogni immagine è stata catturata in modo preciso ma delicato, le scene riprese nella clinica medica in cui sono ripresi altri pazienti affetti da AIDS, alcuni davvero ammalati e deceduti nei mesi successivi alla pubblicazione del film.
La vittoria della causa per razzismo contro il datore di lavoro nel finale del film, seppur inutile per il protagonista, è un simbolo di lotta a non arrendersi mai davanti ai muri che la società c'impone, sebbene possano essere insormontabili, e non bisogna ritenere vani i piccoli passi fatti perchè a lungo andare, grazie la nostro impegno, altri potranno giovare delle nostre azioni.
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